Il percorso dell’acqua attraverso le fontane

Via Contrizio e dintorni...

 

Ci allontaniamo dal Vaso Rè, ma continuiamo a sentire la colonna sonora dello scorrere dell’acqua attraverso le tante fontane pubbliche, che caratterizzano il territorio di questo borgo tanto da essere denominato “Biénn Fontanéar”.

Analizziamo la più diffusa tipologia di fontane, quella a semicalice nelle sue differenti soluzioni:

  1. Semicalice addossata con fondale (“SAF”)

  2. Semicalice con fondale (“SF”)

  3. Semicalice addossata (“SA”)


Fontana di Via Contrizio - Fontana semicalice addossata con fondale SAF

La fontana di via Contrizio (7) fa parte di una serie di cinque fontanelle di tipologia ottocentesca, databili alla metà del XIX secolo, in marmo di Botticino, su base semicircolare con fusto sagomato dalla quale si sviluppa la vasca bombata con bordo ricurvo.
Dal fondale, ad andamento curvilineo, fuoriesce il doccione ed il gancio a voluta per sorreggere il secchio.
Queste fontane, nella tipologia “SAF” e “SA”, si trovano in via Re (2), in via Castello (4), in via di Mezzo (5), in via Contrizio (7).
La caratterizzazione di ognuna è data dall’appoggio della base direttamente a terra o su un piedistallo, un gradino in pietra.
Il fondale, se presente, appoggia su un muro di pietra o entro una nicchia come in via Contrizio, solo in via Resoleto (3) non è presente.
In via Santa Maria (6), via Ripa, via Glere e via Prati (1) troviamo una rivisitazione recente di questa tipologia.

 

Fontana di Via Carotti - Fontana semicalice con fondale SF

L’unica fontana a semicalice con fondale del centro storico è situata in via Carotti ed è una scultura in marmo di Botticino realizzata dallo scultore Luciano Massari nel 1997, in occasione della Settima Mostra Mercato di Bienno.
Su una larga base quadrangolare si erge una lastra verticale che costituisce il fondale.
Nella parte inferiore troviamo il basamento lievemente ricurvo sul quale si imposta la vasca bombata che ricorda le antiche tipologie rinascimentali baccellate, come a formare una valva di conchiglia.
Il doccione soprastante è l’incastro di due motivi sferici. Al culmine della stele ciò che più di tutto la determina è un riquadro che raffigura l’arcobaleno.

 

Via Fontana e dintorni...

 

Analizziamo le diverse tipologie di fontane rettangolari “R” partendo da quella più conosciuta di via Fontana, quella più antica del Sagrato e quella più comuni di via Fantoni, via Ponte Dosso e via Luzzana; osserviamo poi la fontana liberty, ora al parco giochi, oppure fontane storiche in cortili privati. Negli ultimi anni fontane con questa tipologia sono state inserite nella piazzetta antistante la Chiesa di Santa Maria e nella piazzetta di via Castello, andando a sostituire quelle storiche che erano state spostate.

 

Serie di fontane rettangolari addossate con fondale (“RAF”)

 

Fontana di Via Fontana

Settecentesca, realizzata in ardesia, con lesene angolari in granito, ha scolpito, nella parte frontale al centro, un riquadro dagli angoli smussati che riporta la data: “F.R./MDCCLXXXIX/C.B.”. Lungo il bordo si possono toccare gli incavi per l’affilatura delle lame di vario genere. Il fondale è in granito con angoli superiori smussati e regge la vaschetta bombata dalla quale fuoriescono i due bocchettoni. Qui troviamo la sigla “C B” (comunità di Bienno) intervallata da una croce.

 

Fontana del Sagrato

La più antica fontana biennese, di gusto barocco, realizzata nei primi anni del XVII secolo. Di essa rimane solo il fondale su base sagomata sulla quale si impostano tre riquadri decorati: i due laterali abbelliti da foglie d’acanto e quello centrale da un rosone porta doccione, a quest’ultimo è sovrapposta una cartella con mascherone. La vasca è stata probabilmente smontata per problemi legati alla viabilità. Nel corso del 2005 l’Amministrazione Comunale ha provveduto al rimontaggio dei sostegni (trovati sotto il livello stradale nel corso di lavori) ed all’integrazione delle pareti. I biennesi hanno nuovamente utilizzabile questa importante fontana.

 

Fontana liberty presso il Parco giochi

Di gusto liberty, realizzata in graniglia nei primi anni del XX secolo e inserita nell’area di espansione urbanistica. Si sviluppa da un basamento lineare con vasca bombata dal bordo stondato. Il fondale è definito ai lati da due volute contrapposte e al centro da una testa zoomorfa da cui esce il bocchettone. Da ricordare anche fontane a vasca rettangolare inserite in cortili come quella cinquecentesca di Casa Bettoni già Morandini e quella neoclassica di Palazzo Simoni Fè, entrambe ascrivibili alla stessa tipologia RAF.

 

Serie di fontane rettangolari addossate (“RA”)

 

Fontana di Via Fantoni

Entro una nicchia semicircolare, sostenuta da pilastri in muratura, è inserita la fontana con vasca rettangolare costituita da quattro pilastrini angolari in granito, che bloccano tre lastre in ardesia martellata dove si individuano ancora i fori degli alloggi dei ferri per il sostegno dei secchi. Il fondale è in cemento e da esso fuoriescono due doccioni. Del tutto simile nella conformazione della vasca la Fontana di Ponte Dosso, molto più semplice quella di via Luzzana, che si caratterizza per una nicchia che la racchiude e che la configura nella tipologia RAF.
Da ricordare che queste fontane non avevano solo un utilizzo di tipo domestico, ma servivano anche per dissetare il bestiame.

 

Fontana di Piazza Roma

La fontana, ancora oggi utilizzata per rinfrescarsi dalla calura estiva, è stata realizzata nel 1844. Venne costruita utilizzando marmo di Botticino, il progetto iniziale prevedeva una statua di un cigno sulla cima della fontana, il cigno venne realizzato ma fu distrutto nel XX secolo. In seguito a ciò il progetto originale venne modificato e sulla cima della fontana venne posizionata una pigna. Venne ideata come fontana monumentale, costituita da un basamento circolare con vasca scavata che ne segue l’andamento concludendosi con un bordo stondato. In essa sono conservate due coppie di ferri, per l’appoggio dei secchi. Al centro si erge un cippo a base circolare che si sviluppa da una decorazione con foglie acquatiche e si conclude con una cornice con scolpite volute contrapposte.

 

(L'itinerario proposto è un estratto dal libro "alla scoperta del Vaso Rè lungo il racconto disegnato dall'acqua" di Ivana Passamani Bonomi e Lucia Morandini Ruggeri)