Palazzo Simoni Fè

La struttura è per buona parte ottocentesca, ma conserva anche un nucleo più antico, sviluppatosi nel seicento e nel settecento da un edificio quattro-cinquecentesco.

La facciata simmetrica di tre piani presenta cornici in arenaria e ringhiere in ferro battuto con elementi circolari. 
Sulla facciata di via Contrizio si nota un grande affresco votivo del Fiamminghino.

All’interno, da una sala coperta da sei volte a crociera sorrette da delle colonne binate si accede ai piani superiori salendo uno scalone in granito contornato da tre grandi ritratti narranti le gesta di Alessandro Magno, mentre, sul soffitto si può ammirare l’affresco del Dio Vulcano ritratto all'interno di un antro mentre, aiutato dai Ciclopi forgia ricche armature e armamenti.

Nel grande salone al piano primo è possibile oltre che accedere al terrazzo, osservare i vari componenti d'arredo dell'epoca e i dipinti ritraenti la famiglia Simoni.
Al centro della sala si trovano diverse statue lignee della Morte di Cristo, dell'Annunciata e dell’Arcangelo Gabriele risalenti al 1400, (prima dislocate sul Colle della Maddalena e nella Santella delle "Pihìne").
Sul soffitto è presente un affresco ritraente la Gloria del Tasso con la Fama e l'Invidia.

Continuando nel corridoio si costeggiano gli affreschi di due guardie armate con sul capo lo stemma della famiglia Simoni e si accede alla Pinacoteca dell'Arcivescovo Morandini, una collezione di oltre 40 opere dislocate in tutte le stanze dell'edificio.

Al loro interno potrete ammirare svariati affreschi ritraenti: la veduta panoramica del Borgo di Bienno, il Colle della Maddalena innevato, varie scene naturali e di vita contadina di gusto classico.

In una stanza del Palazzo e all'interno della Biblioteca Comunale sono conservati tre camini del XVII secolo in arenaria sulla cui chiave di volta è posizionato lo stemma della famiglia Simoni.

Il Palazzo rimase dimora nobiliare fino al 1935 quando per volere della Contessa Paolina Fè D'Ostiani fu adibito ad asilo infantile e rimase tale fino al 2001, quando per ragioni di sicurezza venne abbandonato.
Dopo alcuni anni d'utilizzo saltuario, dal 2012, il Palazzo è divenuto luogo di cultura e ospita artisti locali e non con i propri laboratori e esposizioni.

Nel corso del 2013 è stato realizzato il restauro del secondo piano e nel 2021 quello dell'intero complesso.

Dal 2016 l'edificio ospita la pinacoteca donata dall'Arcivescovo Morandini al Comune liberamente visitabile il Sabato e la Domenica assistiti da del personale molto preparato.

 

ORARI DI APERTURA:

ANNUALE

APERTURA SU PRENOTAZIONE

345 048 4986

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