Bienno, la storia

Bienno è un comune Italiano sito in Lombardia, nella media Valle Camonica.
Ha una superfice di 30,54 km² ed ha una popolazione di circa 4000 abitanti.
Quest'area così ampia è dovuta al connubio tra il centro storico, la parte "nuova" e le montagne circostanti del paese.
Ovviamente, in principio, il territorio biennese non era ne così ampio, ne così popoloso.

Secondo diversi studi si è scoperto che già in epoca preistorica, la zona prospiciente il centro abitato, era frequentata dagli antichi Camuni, tanto che sul colle del Cerreto è stata ritrovata, sulla sommità, una famosa pietra squadrata chiamata in dialetto locale "la prèda de l'altàr" (la pietra dell'altare).
Certamente si tratta di uno di quegli antichissimi centri di culto, posti in siti significativi per l'osservazione dei fenomeni naturali o per spaziare sulla natura dei luoghi.

Con il passare dei secoli il territorio biennese è stato segnato da diversi popoli:

  • Nel 16 a.C. comparvero i Romani;
  • Nel 375 d.C.  avvenne l'approdo delle popolazioni Barbare;
  • E nel 568 d.C. la venuta dei Longobardi.
Significativo per il territorio fu l'arrivo dei Benedettini nel X sec.
Essi introdussero a Bienno l’utilizzo dei mulini, le cui ruote a pale ben si adattavano alla corrente del torrente Grigna.
È possibile ipotizzare che già attorno all’anno mille, iniziò la costruzione dei primi tratti del canale artificiale “Vaso Ré” che convogliava le acque del Grigna per fornire l’energia necessaria alle ruote idrauliche di muovere sia i pesanti magli per la forgiatura del ferro, sia i mulini e le segherie.

Intorno al 1300, più precisamente nel 1348, anche l'intera Valle Camonica tra cui il borgo di Bienno fu colpita dall'epidemia di peste nera che poco a poco travolse tutta l'Italia e l'intera Europa.
Quest'epidemia portò un grande numero di morti nei paesi come Bienno, anche se inferiore a quello delle grandi città.
Nel 1391 la terra di Bienno, da sempre ghibellina, subì una vasta razzia di bestiami causata dai guelfi camuni.
In seguito Bienno si schierò completamente sulla sponda ghibellina.
 
Il secolo di massimo splendore per il ricco borgo di Bienno fu il 1400, di cui rimangono numerose tracce e testimonianze nei monumenti, nelle molte dimore gentilizie e nella costruzione o riadattamento delle torri dell’antico nucleo medievale.
Il paese fu in seguito sottoposto alla dominazione Veneziana per circa trecento anni, fino alla fine del 1700, che sfruttarono l’arte dei fabbri per la produzione di armi e di utensili di vario genere.
La grave crisi che in seguito colpì il settore metallurgico venne superata nel XVII secolo, grazie ad un intervento della Repubblica di Venezia a sostegno della ferrarezza.
 
Il 7 luglio 1634 sui monti circostanti il borgo medievale cadde una grande frana che bloccò il fluire del Grigna.
Si creò così una sorta di "tappo", che trattenne l'acqua del torrente.
Quando poi questa barriera naturale cedette, l’intero territorio della Val Grigna venne travolto da una grande inondazione.
A Bienno crollò il ponte del Dosso, un tempo più piccolo e fragile dell'attuale; vennero travolte 28 case con altrettante fucine; a Prestine venne travolta la Chiesa Parrocchiale di Sant’Apollonio con una grande parte del paese, a Berzo metà dell’abitato venne distrutto e a Esine vennero spazzate via una trentina di case.
In totale le vittime di questo disastro furono 157 persone e molti capi di bestiame.

L’avvento della seconda rivoluzione industriale, rese difficile mantenere il passo con l’industria, tanto da costringere gradatamente la chiusura della quasi totalità delle fucine.

Bienno, nonostante la chiusura delle fucine, continuò ad evolversi quanto a superficie e popolazione.
Due grandi crisi demografiche si ebbero tuttavia intorno al 1915 e al 1940, quando, con l'avvento della I^ e della II^ Guerra Mondiale, molti abitanti di Bienno partirono per la guerra o salirono sui monti come partigiani. Pochi tornarono.

Finita la guerra, il Comune di Bienno crebbe sia demograficamente che geograficamente.

Un motivo di grande orgoglio per il Paese fu la beatificazione di Suor Geltrude Comensoli, per mano di Papa Giovanni Paolo II, il 1° Ottobre 1989 e la sua successiva canonizzazione ad opera di Benedetto XVI il 26 Aprile 2009.

Nel 2008 il comune di Bienno venne investito del titolo di "Uno Dei Borghi Più Belli D'Italia" e poco dopo entrò a far parte del "Touring Club Italiano - Bandiera Arancione".

Il 20 dicembre 2015 si tenne nei comuni di Bienno e Prestine il Referendum per la fusione e vinse il Sì in ambi i comuni.
Dal 23 aprile 2016 Bienno e Prestine formano Comune unico.